
Il distintivo (a gagliardetto) soprariprodotto è un OMAGGIO DEL SITO “CONGEDATI FOLGORE per i reduci (viventi) della battaglia di El Alamein (23 ottobre 1942)
Il distintivo (a gagliardetto) in panno azzurro riproduce il gladio della divisione FOLGORE del 1942 ed è oggi postato nel Museo del Sacrario con altri reperti raccolti dal Colonnello Paolo Caccia Dominioni.
E’ stato stampato in 50 copie in previsione dell’inaugurazione del Parco Storico e del 70° anniversario della Battaglia.
Il secondo distintivomi è stato consegnato ad El Alamein (ottobre 2008) dall’ex generale della Brigata FOLGORE Giovanni Giostra in occasione di un incontro promosso ed organizzato dalla Sezione di Novara, ed è copia di quello che era stato consegnato ai reduci nel 1971.
La storia delle origini dell’Anpd’I riassunta in due distintivi.
Il Generale Giostra mi ha inviato alcuni interessanti documenti che qui di seguito riassumo.
“ …Nel 1968 a Milano fu costituito il Centro di Raccolta Folgore con gli scopi di riunire i superstiti di El Alamein, censire i caduti, ricostruire i ruolini, reperire cimeli, documenti e testimonianze. Il Centro era costituito da : Giostra, Verando, Boffa, Migliavacca, Monelli, Rubini, Palumbo, Vargas e altri.
Il Centro organizzò il raduno di Tarquinia del 24 ottobre 1971 al quale parteciparono 652 veterani di El Alamein su 1.205 che erano stati ritrovati e con l’occasione donò il materiale raccolto in una indimenticabile cerimonia all’ANPd’Italia del 14 giugno 1977.
A futura memoria dell’evento fu coniato il distintivo per i soli reduci.
Successivamente ci fu un aspro dibattito, derivante dal fatto che il Centro di Raccolta proponeva che nell’ANPd’I fossero accettati solo i paracadutisti militari.
Il Gen. Frattini si oppose, ordinando lo scioglimento del Centro di Raccolta.
Il Centro obbedì e donò il materiale raccolto all’ANPd’I in una indimenticabile cerimonia del 14 giugno 1977.
Livorno 14 Giugno 1977
presso il 185° Gruppo Artiglieria Paracadutisti, Caserma Pisacene
Messaggio del disciolto Centro di Raccolta e Documentazione della Prima Divisione Paracadutisti Folgore di El Alamein Alla Brigate Paracadutisti Folgore in occasione della celebrazione della Battaglia dei Solstizio combattuta sul Piave nel 1918;
E’ il Centro di Raccolta e Documentazione della Prima Divisione Paracadutisti Vostra antenata che Vi parla, con la voce magnetizzata anonima di uno qualsiasi degli appartenenti alla vecchia Divisione poiché nessuno,Comandante di reparto o portamunizioni di squadra, si sentirebbe di prendere la parola qui ora mentre Vi consegniamo insegne, cimeli, ruolini e documenti rimasti o ricostruiti dopo la distruzione. Il Centro dal 1968 al 1972 ha perseguito i seguenti scopi:
- Ritrovare e riunire i commilitoni superstiti
- Contare e dare un nome ai caduti
- Reperire cimeli, documenti e testimonianze
Il 24 Ottobre 1971 nella nostra prima e purtroppo ultima riunione divisionale a Tarquinia, sul campo della prima scuola di paracadutismo militare, convennero 652 dei 1205 commilitoni ritrovati. Si constatò che essi, in grande maggioranza, erano estranei all’Associazione Nazionale cosiddetta d’Arma il cui Presidente era ed è il Generale un tempo Comandante la nostra Divisione Dopo attento esame e dopo aver interpellato molti paracadutisti in congedo appartenuti a unità combattenti e a quelle del dopoguerra fu deciso di proporre una mozione di riforma promossa dal nostro Capo di Stato Maggiore di Ei Alamein. Soci dell’Associazione Nazionale d’Arma avrebbero dovuto essere solo i paracadutisti militari in congedo.
Compiti dell’associazione: la tutela e la valorizzazione delle tradizioni della specialità, l’impiego del finanziamenti ministeriali per mantenere in allenamento atletico e lancistico i paracadutisti in congedo. Purtroppo, forse per un’incomprensione, la mozione fu respinta dal Generale Presidente il quale sconfessò anche il Centro di Raccolta Divisionale. Dato che il Centro aveva deciso fin dal suo sorgere di non riconoscere altra Gerarchia che quella di El Alamein, fedele ai suoi principi, all’inizio del 1973 si dichiarò disciolto. Tutto questo solo per precisare i fatti nella loro trasparente lealtà. Il Centro ricorda sempre con affetto e ammirazione il costante appoggio dei Generale Ernesto Boffa, Colonnello Comandante il 185° Reggimento Artiglieria Folgore ad El Aiamein.
In questa voce impersonale vibrano in consonanza le voci di migliaia di vecchi paracadutisti. Dalle sabbie dei costoni del lontano deserto di El Aiamein, dalle alture di Tunisia, giungono qui sommesse e tristi ma chiare le voci dei nostri caduti per ringraziare il Generale Gaetano Pellegrino, Comandante di questa Brigata, il Tenente Colonnello Giovanni Giostra, Comandante i! Gruppo Artiglieria che qui ci ospita e Voi tutti, ufficiali, sottufficiali, graduati, paracadutisti perché, mantenendo le tradizioni per le nuove generazioni, li fate non più sentire ossa calcinate dalla sabbia del deserto ma ancora vivi. Vi ringraziano anche le voci più vicine ma non meno rattristate dei mutilati, dei feriti, dei superstiti che, spaesati nel loro stesso paese sconvolto da esecrabili e squallide vicende, ritrovano la loro Patria solo qui presso di voi presso di Voi, respirando quest’aria giovane e pulita immune dal fetore delle fazioni, della criminalità, della corruzione.
I! nome della Vostra Brigata deriva da quello che nell’Agosto ’42 il Tenente Colonnello Alberto Becchi ideò per la nostra Divisione. Folgore era il nome ma fu anche un presagio perché in breve la Divisione come una vera folgore balenò e scomparve nella battaglia. Le canzoni, espressioni spontanee dei nostri battaglioni, rimasero allora là senza più voci nel deserto. Ma ora con orgoglio e con gioia sentiamo che riprendono vita dalle Vostre giovani voci. Sacrificati in un impiego irrazionale dalle irresponsabili ed incompetenti pazzie dei regime di allora, gettati d’improvviso nel bruciante deserto senza preparazione, equipaggiamento ed armamento adeguati in un’assurda guerra tecnicamente insostenibile, gli uomini Folgore degli otto battaglioni, dei tre gruppi artiglieria e dei reparti divisionali seppero adattarsi e sopravvivere in quelle allucinanti condizioni, e seppero sempre far fronte con onore all’avversario ai Passi del Carro e de! Cammello, a Deir el Anqar, a Deir Alinda fino a quando in Ottobre l’intera Divisione finalmente riunita su un fronte di 14 chilometri da Deir el Munassib a Naqb Rala ridotta ad una forza inferiore a 4000 uomini con 80 canoni e nessun carro oppose un’invincibile resistenza nella grande battaglia all’offensiva di 65000 avversar!, 400 pezzi di artiglieria, più di 350 carri. Gli uomini della Divisione, nati negli anni intorno alla grande Battaglia dei Solstizio combattuta su! Piave, seguirono ad El Alamein l’esempio dei loro padri e, sia pure con non uguale fortuna, ne furono certamente degni, il frutto de! lavoro del Centro di Raccolta che oggi Vi consegniamo, tolto dal cassone in cui per quattro anni è stato rinchiuso come in un feretro, è qui davanti a Voi. li nostro augurio è che il Generale Comandante di questa Brigata e i suoi ufficiali, dopo averlo esaminato, lo utilizzino per il prestigio e negli interessi della specialità, i! messaggio termina qui con due sole parole, pure trascinanti: per l’Italia, Folgore.
nota: Perché la Folgore ha il basco amaranto?
Un segno distintivo voluto dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, in accordo con il Capo di Stato Maggiore Guido Vedevato, per riconoscere il valore di questi uomini. “I tuoi paracadutisti meritano un premio”, disse. E quel premio fu il basco amaranto, che rende la Folgore inconfondibile come truppa d’élite.
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